E’ diventata nera, nera, nera, è diventata nera,
come il carbon....
sa spiag’‘e su Poetu niedda niedda gràtzias a Balletto e
a Ziron, callon!
È diventata nera non la riconosco più da quando
pischellino che ci andavo con PQ
Oppure in motorino in tre sopra un sellino partenza da Mulinu otto e trenta
del mattino
Cannetta, birretta e chi ci ferma più? Tutto il giorno sotto il sole
non ti scorderò mai più
Dalla prima fermata all’ospedale marino eri bianca e sottile come la farina
di un mulino
E quando andavamo sempre in vela la sabbia fine fine sotto i piedi rimaneva
Lasciavi tracce a casa e tua mamma ti sgammava oi no podit essi poita est totu
un’atra cosa:
La spiaggia è un diritto di tutti, con questa scusa han
buttato giù i casotti,
tenuto in piedi gli stabilimenti, ci sono per tutti tranne poveri e militesenti;
tra spiaggia privata e zona militare il degrado del Poetto non è un fatto
naturale
e no serbit sa laurea in inginneria po sciri ca sa spiaja est una cosa bia;
il ciclo naturale del levante e del maestrale spostava le dune tra lo stagno
e il mare:
hanno rovinato tutto questo, mi parrit ca ocannu mi nd’andu a Calamosca!
E’ diventata nera, nera, nera, è diventata nera, come il carbon....
sa spiaggi’ ‘e su Poetu niedda niedda gràtzias a Balletto
e a Ziron, kallon!
A primavera inzia il ripascimento, dal mare esce roba che sembra
cemento;
sbigottimento, incredulità, ma il presidente dice che il colore cambierà;
cambia, cambia, parola di Balletto, tra qualche settimana, al massimo un mesetto;
col bianchetto, con la scolorina, provate anche con la varecchina:
Da monte Urpinu a Sant’Avendrace il ripascimento non ci
piace!
Da Genneruxi a Sa Marina vogliamo il poetto com’era prima!